i verbi dello storytelling

Se vuoi diventare uno storyteller esperto, devi conoscere tutte le magie e i poteri della comunicazione narrativa. Ogni potere ti porterà a raggiungere un obiettivo, scegli con attenzione quello più utile alla tua strategia!

sedurre: oscuro, magico, maledetto e potente… lo storytelling! Ha il potere di sedurre, come una donna, come una sirena, come un incantesimo, ogni il pubblico. Lo fa attraverso l’attrazione visiva o emotiva, ma anche stimolando la curiosità, il desiderio della scoperta, il fascino del mistero. Una narrazione ben costruita, e mai del tutto svelata, può coinvolgere lo spettatore al punto da desiderare di esplorare ogni dettaglio della storia, di inseguirla, di perdersi in essa, di trovare il finale, instaurando così un legame profondo e duraturo.

coinvolgere: lo storytelling efficace ha il potere di coinvolgere attivamente il pubblico, lo attira dentro la storia e mantiene sempre alta la sua attenzione. Questa magia, che tu puoi usare come strategia, fa sentire il pubblico parte della storia, e lo spinge a vivere l’esperienza come se gli appartenesse, come se ne fosse parte integrante. Questo devi rispondere quando ti chiederanno a proposito dell’immersività dello storytelling.

emozionare: un racconto ben costruito, attento al funzionamento cerebrale, cognitivo e psicologico delle persone, libera un grande potere magico: è in grado di suscitare forti emozioni, sì, sentimenti veri come gioia, tristezza, sorpresa o empatia, disgusto, rabbia. Emozionare è essenziale per stabilire un legame profondo tra il pubblico e l’oggetto o il luogo o l’evento narrato. Solo così la storia non è solo ascoltata, ma “sentita”. E quindi ricordata, e ricercata nel tempo.

identificare: lo storytelling ha il potere di permettere alle persone una magia, cioè identificarsi con i personaggi, con le situazioni, con le tematiche narrate. Quando le persone si riconoscono nella storia (per un dolore o per una gioia, per un’esperienza o per un valore, per un bisogno o per un desiderio), l’immedesimazione aumentare il coinvolgimento, il coinvolgimento rafforza il legame con l’oggetto narrato e la narrazione resta memorabile e significativa.

ispirare: come un vento diretto all’anima e alla mente, lo storytelling ha il potere di ispirare il pubblico, gli stimola nuove idee, nuove azioni, nuove riflessioni (da cui possono nascere altre nuove azioni). Il racconto che ispira può motivare le persone a essere migliori (o peggiori), a dire davvero sì a cambiamento, a cimentarsi in una sfida o a vedere il mondo con occhi diversi. L’ispirazione è empowerment, è vitalità, è energia, è comando indiretto: il pubblico si sente in grado di fare qualcosa di significativo perché è spinto dalla forza della storia che ha appena vissuto. 

connettere: se non avviene questa magia, lo storytelling ha fallito. Creare una connessione tra il narratore e il pubblico, tra i personaggi e gli eventi, o tra le esperienze raccontate e chi le ascolta è la missione prima dello storytelling. Nella connessione passa la trasmissione delle informazioni, ma si genera anche un legame più profondo, a livello subconscio, verso ciò che si sta ascoltando o vedendo. Legame genera appartenenza e condivisione di un valore.

evocare: è uno sciamano, un druido delle storie, un sacerdote delle narrazioni: lo storytelling ha il potere di richiamare immagini, emozioni, ricordi, esperienze, persone, attraverso la narrazione. Evocare significa trasportare il pubblico con la mente e con la psiche in un’altra dimensione, stimolando l’immaginazione e facendo emergere sensazioni profonde o memorie personali legate ai temi raccontati. Questo rende la narrazione potente e memorabile!

influenzare: lo storytelling è efficace perché può modellare le opinioni, le decisioni e le azioni del pubblico. Raccontando storie persuasive e ben strutturate, è possibile influenzare il modo in cui le persone percepiscono un argomento, un prodotto o un concetto. Dosa questa magia con attemzione perché la narrazione può essere uno strumento potente per il cambiamento o il convincimento, anche in chiave negativa. 

educare: non solo intrattenimento, ma anche educazione. Con le storie puoi trasmettere conoscenze, valori e argomenti in modo più efficace rispetto alla didattica tradizionale, perchè lo storytelling coinvolge le emozioni e rafforza il dato cognitivo. L’associazione di una storia per memorizzare un concetto rendere l’apprendimento più accessibile e facile da ricordare.

intrattenere: è perfetto per intrattenere il pubblico, lo storytelling cattura l’attenzione, ti tiene incollato alla narrazione per tutta la durata. Intrattenere perà non significa solo divertire, ma anche affascinare e coinvolgere, per un obiettivo culturale o didattico, attraverso storie avvincenti che regalano un’esperienza formativa. E non manca un aspetto ludico e piacevole. 

rinascere: questo è un potere segreto, di cui forse si parla poco, che trasformare e dà nuova vita, sia a chi racconta sia a chi ascolta. È qualcosa di immenso, sorprendente, misterioso. Una storia può essere un punto di svolta, quando mostra come superare le difficoltà, accogliere il cambiamento e riscoprire la propria identità. Usalo come tema centrale di narrazioni in cui vuoi parlare di riscatto, evoluzione personale e rigenerazione culturale.

rinnovare: l’altra potente magia dello storytelling, come il rinascere, è quella di poter dare nuova linfa a tradizioni, idee, valori, concetti, storie, personaggi, apparentemente lontani e datati. Attraverso una narrazione creativa, puoi reinterpretare il passato mantenendo vivo il valore di ciò che è stato, lo connetti al presente adattandolo ai tempi e alle sensibilità moderne, e lo spingi verso il il futuro. Usalo per le narrazioni che trattano di evoluzione, di trasformazione culturale e di adattamento, per mostrare come il cambiamento possa preservare e rilanciare l’identità di un luogo o di una comunità.