Il tema delle sale che si svuotano per mostre temporanee è un argomento delicato.
Ne ho discusso con un paio di colleghi nelle scorse settimane, sostenendo la mia tesi favorevole al libero scambio e alla circolazione della cultura.
Se un capolavoro è via per un po’ di tempo non bisogna scandalizzarsi o temere che il museo perda prestigio. L’arte è di tutti.
Il contest My Girl with a Pearl del Museo Mauritshuis dell’Aia è una G-E-N-I-A-L-A-T-A!
Dimostra libertà, coraggio e intelligenza con una strategia lungimirante che:
- conquista l’interesse delle persone perché offre un’occasione di creatività e le considera su un piano più alto di quello da semplici fruitori
- rafforza il legame personale con l’opera d’arte
- ottiene, in ottica transmediale, nuovi contenuti che ampliano l’universo narrativo della “ragazza con l’orecchino” più famosa della storia dell’arte.
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Conosci altri casi di musei e luoghi di cultura capaci di reinventarsi?
Se lavori in un museo, quali strategia hai messo in atto come come alternativa a un’opera in prestito?