Pillole di marketing territoriale e turistico
valorizzare e promuovere il teritorio: marketing, percorsi, turismo culturale
Turismo culturale dei luoghi
Overtourism e turistificazione
Anche la valorizzazione dei luoghi ha il proprio Halloween. E queste sono le due maschere più “mostruose” che stanno “spaventando” le città d’arte e i centri storici. Il bello, ops.. il brutto, è che le abbiamo create noi. E adesso dobbiamo fare di tutto per far sì che non stravolgano “il vero volto” dei nostri spazi cittadini.
Le persone pensano di scegliere viaggi, eventi, luoghi per “cultura”, ma in realtà cercano esperienze da vivere, emozioni che riempiano lo stomanco, bisogni da soddisfare.
Il bello è che spesso non lo sanno. Tu puoi sfruttare queste leve inconscie e costruire il tuo storytelling turistico.
Imbocco questo vicolo?
Entro in questo portone?
Impegno queste scale?
Proseguo lungo quella strada?
Memoria storica e genius loci
Le persone non cercano informazioni, ma qualcosa in cui credere.
Nella memoria storica dei luoghi che abitano, in cui sono cresciuti, in cui camminano e vivono possono ri-trovare la loro identità perduta.
Cosa rende un luogo narrativo?
Il potere attrattivo di costruire comunità di valori, raccontando le storie dei personaggi memorabili che lo hanno vissuto.
Stare nei luoghi spiega chi siamo e afferma il nostro sé.
Nei luoghi proiettiamo le nostre storie e ci connettiamo con quelle degli altri.
Le città influenzano lo sviluppo cognitivo e sociale con input sensoriali.
Quale città ha contributo a essere chi e ciò che sei?
Quando siamo nei luoghi, ricerchiamo oggetti familiari, abitudini consolidate, esperienze già vissute.
Abbiamo bisogno di sicurezza.
Quando non la troviamo, costruiamo modelli mentali in forma di storie per organizzare i contenuti e affrontare le novità.
I segni del nostro abitare sono nascosti nei luoghi sono nascosti, in diverse forme.
Lo studio e la narrazione del territorio ha il vantaggio di recuperare le nostre origini.
Ogni luogo ha un’anima e almeno una storia.
Senza le persone, present in quel luogo, cone le loro emozioni, con il loro bagaglio memoriale, quell’anima non rivive e il racconto non funziona.
Storytelling dei luoghi storici: nulla sarà più come prima!
I luoghi hanno una memoria storica, e tu puoi scegliere quell’anno, quel secolo, quel momento antico che più ti piace. Ci sarà un motivo: un’emozione, un legame, una curiosità, un colore, una forma, un personaggio, un ricordo.
Se qualcuno te la racconterà e ti farà innamorare di quella storia, quel luogo entrerà nel tuo immaginario personale.
Quel luogo non sarà più lo stesso ai tuoi occhi. Potrà essere qualcosa di nuovo, di diverso, di nuovo e diverso insieme. Il racconto di quella storia avrà cambiato per sempre la tua percezione.
Strategia, marketing, comunicazione, neuroscienze
La gamification applicata alla valorizzazione e alla fruizione dei luoghi storici è perfetta.
Già solo la domensione esplorativa genera divertimento.
Quando racconti un luogo, hai solo un limite: l’attenzione di chi ti ascolta.
Essa non ha alcuna pietà: seleziona solo pochi stimolli, il resto li ignora. Buona fortuna!
Le storie dei luoghi, dell’arte, della cultura non possono essere semplicemente “divulgate”.
La loro comunicazione necessita di drammaturgia, potenza emotiva, effetto scenico.
Più un progetto di storytelling agisce sul micro-territorio (centri e quartieri storici, frazioni, contrade, insule ecc.), più potente sarà la capacità di valorizzazione della memoria e il coinvolgimento umano.
L’azione chirurgica per individuare punti, oggetti, simboli e personaggi della memoria è direttamente proporzionale ai fattori costi-tempo-tecnologie.
La partecipazione diretta e indiretta della comunità locale è indispensabile per mostrare il volto del racconto, drammatizzare la narrazione e innescare il processo di identificazione.