Mi domandando: “Musei e luoghi della cultura si evolveranno solo quando saranno totalmente tecnologici e digitali?”
Rispondo: “No, l’innovazione tecnologica è solo l’aspetto esteriore che esige la trasformazione di questo millennio.”

Il vero salto in avanti nell’iperspazio culturale avverrà, non quando si avranno in dotazione le più futuristiche tecnologie immersive, bensì quando ci sarà prima di tutto una piena consapevolezza che l’esperienza dell’utente e per l’utente deve essere il centro di ogni strategia, di ogni missione e di ogni obiettivo.

Musei e luoghi della cultura accolgono un pubblico enorme. Sono universi di umanità e di vite. Possono farcela, devono farcela, a diventare espertissimi nel conoscere “fino all’osso” i propri visitatori. Come per le aziende, anche il comparto museale e culturale deve mettere le persone al centro. È necessario più dello stesso contenuto culturale, la cui unica preoccupazione è come preservarlo, valorizzarlo, comunicarlo e promuoverlo. Il valore di un’opera d’arte è eterna, non sminuirà mai, anche se nessuno la ammirasse più. Per le persone è un tantino diverso, vanno studiate, stimolate e coinvolte.

In concreto, un museo o un luogo della cultura deve:

  • analizzarne i dati delle esperienze e migliorare la propria offerta in base a essi 
  • soddisfare alto l’indice di gradimento del proprio pubblico, da quando entra a quando torno a casa
  • gestire la proposta dei propri contenuti in modo profilato e adeguato ai diversi livelli sociali e demografici di pubblico
  • garantire nel tempo il tasso di partecipazione emotiva.

Risultato? I visitatori (o meglio, i fruitori dell’esperienza culturale) ricambieranno questa “attenzione dedicata” trasformandosi in #fanlover e promoter spontanei del luogo.

Impegnati in questo, investi in queste direzioni. Dopo potrai divertirti con tutta la tecnologia che vorrai, potrai anche far volare i droni nelle sale o trasformare il tuo museo in un autobot senziente stile Trasnformers :-).

[ph. credits Foto di Comfreak da Pixabay]


E tu quale scelta hai deciso di fare per l’innovazione del tuo museo?